Rivista Messaggero Cappuccino

A Ferrara, città conosciuta per le sue bellezze rinascimentali, nel 2017 una serie di iniziative organizzate dalla chiesa Evangelica CERBI di Ferrara, con il patrocinio delle Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia e dell'Alleanza Evangelica Italiana, ma anche del Comune e dell'Ufficio Scolastico Regionale, in occasione del 500° anniversario della Riforma protestante, ha consentito a tanti cittadini di capirne le ragioni profonde e di riscoprirne il significato ancora attuale. - Barbara Bonfiglioli

 

Da Wittenberg a Ferrara

1517-2017: 500 anni della Riforma
di Alfonso Sciasci
dell’Associazione Evangelica CERBI

Passeggiando a Ferrara

Il primo appuntamento è stato l’Itinerario storico nel centro di Ferrara che in tre sabati di maggio ha visto la partecipazione di molti ferraresi che hanno potuto rivisitare i personaggi, riscoprire le vicende, respirare gli aneliti e le idee che animarono la vita e la cultura della città di Ferrara di quel periodo fondamentale della storia europea, quello della Riforma protestante.Le visite sono state utili per far conoscere un pezzo della propria storia a tanti ferraresi che non ne erano a conoscenza: l’affascinante storia della Duchessa Renata di Francia, cognata di Francesco I re di Francia e consorte di Ercole II d’Este, che ha dato lustro alla città estense portando intellettuali, artisti e dando rifugio a tanti esponenti della Riforma e ospitando sotto falso nome (Charles d’Espeville) il riformatore Giovanni Calvino con il quale ebbe un rapporto epistolare trentennale. Pellegrino Morato, istitutore dei figli di Alfonso I d’Este e la figlia Olimpia Morata, intellettuale, poetessa e damigella d’onore della duchessa Renata di Francia. Fanino Fanini, semplice fornaio faentino, ma appassionato esponente della Riforma e fervente predicatore, imprigionato prima nelle prigioni del castello di Ferrara e poi giustiziato, nonostante le pressioni di Renata, da Ercole II su ordine dell’Inquisizione. Bernardino Ochino che con le sue predicazioni appassionate entusiasmava le folle nella cattedrale di Ferrara e in quelle di tutta Italia.

Amici di penna

Il 10 giugno nella suggestiva Sala della Musica è stata presentata l’iniziativa Letture e musiche del Cinquecento, con letture tratte dal carteggio trentennale tra la Duchessa Renata di Francia e il riformatore ginevrino Giovanni Calvino, e musiche dell’epoca per piano ed archi, evento che ha suscitato grande interesse da parte del pubblico. È stato apprezzato lo spessore culturale dell’iniziativa con particolare riferimento ai testi letti e all’esecuzione dei brani musicali. La scelta della Sala della Musica ha offerto una cornice che ha valorizzato ulteriormente l’evento.Una grande affluenza ha riscontrato anche la Mostra della Riforma del XVI secolo, allestita nella Galleria del Dosso (Istituto Dosso Dossi) dall’11 al 24 settembre, di carattere storico, didattico e culturale, in cui sono stati rivisitati i protagonisti (in Europa, Italia e Ferrara), le ragioni (i “5 sola”) e le conseguenze (culturali e sociali) della Riforma protestante. Tanti sono stati i visitatori, tra i quali anche studenti di alcuni istituti ferraresi. La mostra è stata ripresa ed è stata pubblicata sul sito www.chiesaevangelicadiferrara.com e sui social. Di pregio il percorso guidato di carattere storico e divulgativo, arricchito da aneddoti tratti dalla vita dei personaggi della Riforma, pensato per gli studenti.

Cinque volte “Sola”

Nell’arco dell’anno si sono svolti inoltre cinque Incontri pubblici sui Cinque Sola della Riforma, alla Saletta di via Savonarola, per far comprendere le basi teologiche della Riforma protestante. In questi incontri si è ribadito il sola Scriptura, riaffermando che soltanto la Bibbia è la suprema e infallibile autorità per comprendere chi è Dio, chi è l’uomo e quale sia la volontà di Dio per la vita dell’uomo. Si è sottolineato che la salvezza è per sola grazia senza alcun merito umano, ma solo per mezzo dell’iniziativa della misericordia di Dio. Si è riaffermato il sola fede, cioè a dire che la salvezza è solo mediante la fede e non per mezzo di opere umane. Si è ribadito il solo Cristo, l’unico Mediatore tra l’uomo e Dio e l’unico Salvatore che gli uomini possono avere per essere salvati dalla condanna eterna. Infine si è riaffermato il soli Deo gloria, cioè la gloria che ogni uomo deve al solo e unico Dio.Si sono concluse le iniziative della celebrazione del 500° anniversario della Riforma, invitando i cittadini alla Conferenza sulla Riforma del XVI secolo giovedì 9 novembre, nella prestigiosa Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea con il prof. Pietro Bolognesi dell’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione (IFED) di Padova, e il prof. Guido Dall’Olio dell’Università di Urbino per comprendere il significato della Riforma e la sua attualità.

Il primato di Dio

Il prof. Pietro Bolognesi ha sottolineato l’importanza di chiarire quale significato dare al termine “riforma” poiché, di fronte alle sue molte accezioni, si rischia di rimanere nell’ambiguità. La Riforma del XVI secolo fu un evento anche traumatico, che arrivò a riconsiderare i fondamenti non solo della chiesa ma anche della cultura occidentale. Il rapporto con Dio è la chiave di volta per la comprensione profonda di quell’evento. Tutti gli eventi storici (l’invenzione della stampa, la scoperta dell’America, l’Umanesimo) sono così rivisitati come eventi non semplicemente umani, ma originati dal favore di Dio. La Riforma non è quindi un movimento dal basso, ma nasce dall’alto. Il criterio della Riforma è il primato riconosciuto a Dio.Al termine dell’intero progetto, si può esprimere soddisfazione per la riuscita delle iniziative messe in campo, sia grazie alla sensibilità delle Istituzioni che hanno messo a disposizione spazi e mezzi, sia per l’accoglienza a esse riservata da parte della cittadinanza.Segnaliamo il volume:PIETRO BOLOGNESI (a cura)Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017

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